Oggi il Calendario del Cibo Italiano di AIFB festeggia la Polenta, ambasciatrice eccezzionale Cinzia Donadini del blog Essenza in Cucina.
Lo so benissimo che la foto non è di certo il massimo, avrei potuto impiattarla in maniera più moderna, in piatti particolari e con decorazioni che l’avrebbero resa molto più accattivante, ma non avrebbe espresso di sicuro l’essenza del connubio di questi due ingredienti. La polenta e lo zucchero.
Sono cresciuta in casa con i miei nonni ed almeno una volta alla settimana, si preparava la polenta. Era solitamente in abbinata allo spezzatino di musso o di manzo, al baccalà alla veneziana, alle seppie in umido e a tutte quelle pietanze che avessero un intingolo e dove grazie alla polenta si poteva raccoglie tutto, senza lasciare nel piatto una benchè minima traccia.
A casa mia il rito della polenta era quasi solenne, mia nonna la preparava nel paiolo di rame e la rimestava per circa 40-50 minuti. La cottura, come per tutte le ricette era preparata ad occhio… la polenta quando è pronta, diceva mia nonna, la si vede e la si sente.
Io mi chiedevo sempre, cosa sentisse poi da questa polenta… solo ora a distanza di trentanni la riesco a capire.
Poco prima della cottura, mia nonna mi diceva “Marianna è quasi pronta…” In pochi secondi avevo il piatto in mano e il barattolo dello zucchero davanti a me. La porzione era leggermente generosa… togliamo pure il leggermente… qualche cucchiao di zucchero semolato, che in pochissimo tempo si scioglieva. Sono sincera non c’era piatto paragonale alla polenta con lo zucchero.
Quando penso alla mia infanzia, quando penso ai miei nonni, a tutto quello che facevo durante il pomeriggio con mia nonna, alle preparazioni fatte insieme per le cene e i fine settimana, questo semplice piatto racchiude in se tutto ciò.
Ingredienti per 4 persone:
500 g polenta;
1 cucchiaio di sale grosso;
1 cucchiaio d’olio di oliva;
zucchero semolato.
Procedimento:
Mettete sul fuoco l’acqua, quanto sarà arrivata a bollore aggiungete il sale ed il cucchiaio d’olio. Versate poi a pioggia la polenta e rimestate fino quasi a cottura. Dopo circa 40 minuti, adagiate la polenta in quattro piatti o ciotoline e spolverizzate con zucchero semolato, a vostra discrezione.
P.S. Mia nonna diceva che l’olio serviva a non fare i grumi, io continuo la tradizione.
Oh… anche per me quanti ricordi…. la polenta come la mangiava la mia nonna!!!!
Bellissimi i tuoi ricordi! Dolce la tua polenta 😛
…Ma dai! La polenta con lo zucchero! Che mito, in realtà lei non è una preparazione così nettamente salta, per cui direi che ci sta, e alla grande!
Sai che io, giusto per condividere una cosa insolita che facevo da piccola, mi facevo delle merende stratosferiche con un megapanino e fette di quartirolo con una spolverata di zucchero? … Ecco, proprio dolci ricordi!
Grazie per questo bel contributo cara Marianna!
Mia nonna mi raccontava sempre che la merenda era spesso fette di polenta avanzata con zucchero o, per i più fortunati, con marmellata… Quando sei piccola ti sembra incredibile, poi crescendo ti rendi conto di quanto siano belli i sapori semplici di una volta, vero?