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SAINT-MALO LA CITTA’ DEGLI UOMINI LIBERI E DEI CORSARI

Foto 1 -IMG May 23 - I bastioni della città

Finalmente la Francia, la Bretagna e Saint-Malo affacciata sul Canale della Manica.

Amo la Francia, è tutta bella, pulita, cortese, si avverte il rispetto della sua gente verso le cose, le cose di tutti, la proprietà pubblica, e non ultimo, anzi, c’è la capacità di mostrare e promuovere il bello, la cultura e l’eredità storica che il paese possiede.

Ci torno volentieri per scoprire altro esplorando la Bretagna. Un progetto ambizioso!

Da Roma a Saint-Malo in macchina, due giorni, attraversando pianure infinite, una natura rigogliosa, strade ben tenute. E all’arrivo mi accoglie un pomeriggio pieno di sole e vento che porta l’odore del mare.

Foto 1 -IMG May 23 - I bastioni della città
La città racchiusa nei bastioni
Foto 2 -IMG May 23 - Cartina della città
cartina della città

Qui il vento c’è sempre, e il mare, anzi l’oceano, è una cosa seria. Per festeggiare l’arrivo ceniamo al “Bulot”, davanti alla piccola baia sul Quai Sebastopole con ostriche e frutti di mare che qui sono disponibili come la pizza in Italia. A fine maggio a Saint-Malo la luce è fantastica e lunghissima, alle 10 passate di sera c’è ancora un chiarore in cielo e una striscia di rosso all’orizzonte Foto 3 - may 23 - Ore 22, una piccola baia davanti al ristorante

Foto 3bis - May 23 -Bassa marea
ore 22, una piccola baia davanti al ristorante.

Les Malouinieres: una parte della storia di Saint-Malo

Bisogna parlare, innanzi tutto, dei palazzi, palazzi-monumenti storici beninteso, si chiamano Malouinieres, da malouin di Saint-Malo. Io ho la fortuna di abitare in un palazzo “La petite Cellerie” che, sebbene non sia annoverato tra le grandi ville dell’epoca, non ha nulla da invidiare per eleganza e interni

Foto 4 - May 23 - - La Petite Cellerie

Foto 4bis -May 23 - La Petite Cellerie - foto 1

Ne esistono ancora parecchie, in città e fuori, sono residenze di campagna, di villeggiatura, spesso prossime al mare e al porto, fatte costruire dai ricchi armatori e dai corsari tra il 1650 e il 1730, ma anche in seguito fino al 1800, come seconde case, in un raggio di 15 chilometri da Saint Malo. Architettura elegante e semplice, tetti alti e camini, forme simmetriche e un po’ austere molto influenzate da uno stile militare

Foto 5 - may 23 -Malouiniere de La Verderie a Saint Servan

Foto 6 - may 23 -La_Verderie lato giardino

Spesso erano “firmate” da Garangeau, discepolo del grande architetto Vauban.

L’interno è ricco di legni intagliati, quadri e vecchie mappe e carte geografiche, arazzi e souvenir esotici provenienti dalle Indie o dall’America e ci sono magnifici giardini intorno alle residenze. Queste tenute venivano ampliate ogni anno con l’acquisto di altri terreni. I corsari si sentivano “stretti” nelle case del centro città e per sfuggire alla congestione cittadina, decisero di costruire abitazioni più ampie, non lontano dal porto per poter gestire gli affari, la maggior parte delle quali si trova ancora nel Clos-Poulet e a Saint-Servant, l’immediato entroterra di Saint-Malo. Queste residenze erano una dimostrazione di potenza, ricchezza e successo ottenuti grazie alle molte guerre combattute nel corso del 1600. Ma era anche un modo per elevare il proprio status sociale.

Esiste un circuito per visitare diverse tenute. Non tutte sono aperte ai visitatori.

Delle circa 300 residenze costruite ne restano circa 100 tra cui almeno una dozzina assai grandi. Tra le più belle e famose c’è La Chipauderie, che appartiene alla famiglia Magon da oltre 200 anni, e Chateau du Bos

Foto 7 - may 23 -La Malouiniere de la Chipaudiere

Foto 8 - May 23 - Chateau du Bois

Per mancanza di risorse molte proprietà furono abbandonate e anche distrutte durante l’espansione della città.

 I corsari

Saint-Malo ha la fama di città corsara, di uomini liberi e indipendenti.

Bisogna precisare che i corsari non erano pirati perché avevano la “patente di corsa”, documento ufficiale, concessa dal re. In altre parole, questa patente rappresentava l’autorizzazione reale ad attaccare e spogliare di ogni bene le navi nemiche, mentre i ricchi bottini andavano almeno per metà al re e il resto ai corsari. Una attività legale e indiscutibile fonte di ricchezza, con precise regole di guerra da rispettare, altrimenti sarebbe stata pirateria.

Aperta al commercio marittimo fin dal Medioevo, Saint Malo era nota come città corsara e residenza di personaggi come il corsaro Robert Surcouf, vissuto verso la fine del 1700, la cui statua, eretta a St Malo, indica con il dito la direzione dell’Inghilterra, terra nemica. L’altro grande corsaro era Renè Duguay-Truin

Foto 9 - May 23 - Renè Duguay-Trouin corsaro gentiluomo 1673-1736 Luogotenente delle armate navali

vissuto a fine Seicento, ricordato anche lui con una statua che lo rappresenta vestito da ammiraglio. Questi uomini ricevevano, per le loro imprese, titoli e onorificenze. Un classico personaggio “cappa e spada” che, in quei secoli XVII e XVIII, non era davvero solo figura letteraria.

Forse ancora più famoso fu il corsaro Jean Bart, vissuto nella seconda metà del Seicento, celebre per le sue imprese al servizio della Francia durante le guerre di Luigi XIV.

Nella città vecchia si può visitare la Demeure de Corsaire, casa e museo del corsaro del XVIII secolo, rimasti intatti durante la guerra nonostante i pesanti bombardamenti.

La residenza venne costruita nel 1723 circa da uno degli armatori più ricchi e potenti della città: Francois-Auguste Magon de la Lande, armatore e corsaro e poi direttore della Compagnia delle Indie Orientali che ha costruito anche la bellissima abitazione de la Chipaudière.

L’epopea marinara di Saint-Malo

Nel XVII secolo, sotto le guerre del “Re Sole”, decollava l’epopea marittima della città. I conflitti tra nazioni e le ricchezze di Terranova arricchirono i corsari di Saint-Malo, allora uno dei principali porti francesi per numero di navi e ricchezza degli armatori, che, dopo aver fatto fortuna nelle regate e nei mari del Sud, fondarono la “Compagnie Malouine des Indes” che per diverso tempo prosperò accrescendo le loro ricchezze.

Ma nella seconda metà del XVIII secolo, la Guerra dei 7 anni causa il declino e la rovina della Compagnia e nel 1769 Luigi XV ne sospende il monopolio. Ancor peggio, nel 1793, viene totalmente fermata ogni attività della Compagnia perché ritenuta controrivoluzionaria….

Vi è stato un tempo quando la bandiera di Saint-Malo sventolava al di sopra della bandiera francese ed era uso comune presentarsi come “Né francese né bretone, sono di Saint-Malo” una frase che racchiude mondi e suggestioni.

La città sul mare, le isole, le spiagge

Sembra una nave di pietra che si spinge in mare, all’estuario del fiume Rance, con le sue mura imponenti che sovrastano spiagge e porto. Dall’alto dei bastioni, che racchiudono la città fortificata e il centro storico

Foto 10 - May 23 - la città vecchia vista dall'alto dei bastioni
ci si affaccia sul mare – quando c’è – che, con regolare cadenza delle maree, avanza e si ritira scoprendo centinaia di metri di sabbie

Foto 11 - May 23 - Bassa marea

Foto 12 - May 23 -Approfittando della bassa marea,si fa lezione di Kayak

Come in tutto il Nord della Francia, è bene dare una attenta occhiata agli orari delle maree prima di allontanarsi dalla terraferma e visitare le isole davanti alla città: Gran Bè, Fort National, Petit Bè

Foto 13 - May 23 -Davanti ai Bastioni, l'isola Grand Bè e in fondo il Fort National

Foto 14 - May 23 -Il Fort National del 1689

Si arriva a piedi ovunque e, lontane le acque, si passeggia su spiagge immense. A Grand Bè, affacciata sul mare, c’è la tomba dello scrittore Chateaubriand che chiese di essere sepolto lì venti anni prima di morire. L’isoletta Petit Bè non offre nulla salvo il piacere di raggiungerla. Il Fort National, una volta chiamato Fort Royal, è situato su un isolotto di fronte alla grande spiaggia dell’Eventail, forse la più grande. Progettato dall’architetto militare Vauban insieme con altre fortezze che proteggevano la costa bretone, da Pointe de la Varde a Cap Frehel, fu utilizzato come prigione durante l’occupazione nazista nel 1944.

Altri elementi difensivi fuori le mura sono il forte della Citè d’Alet e la maestosa Tour Solidor Foto 15 - May 23 - Torre Solidor

imponente mastio medioevale del XIV secolo, utilizzato per controllare gli ingressi marittimi del fiume Rance, unico punto di passaggio tra l’entroterra e la costa.

L’altra grande spiaggia è Bon Secours dalla quale si arriva a piedi a Gran Bè e dalla quale si ha una bellissima vista sulla cittadina di Dinard, proprio di fronte. E ancora la spiaggia del Sillon dove si può osservare il fenomeno delle maree particolarmente intenso con dislivelli che arrivano a 15 metri tra l’alta e la bassa marea.

Tra un ristorante, un bistrot, un cafè e una vecchia libreria, da non dimenticare almeno una visita al mercato del pesce Foto X - May 23 - una vecchia libreria

Foto Y1 - May 23 - mercato del pesce St Malo

Foto Y2 - May 23 - mercato del pesce

ricchissimo e colorato.

Un po’ di storia

Saint-Malo deve il suo nome a un monaco gallese, Mac Low o Maclow o Malo, sbarcato sulla penisola di Alet (o Aleth) nel VI sec per evangelizzare il paese, diventando vescovo della città gallo-romana di Alet

Foto 16 - May 23 - Le Cattedrali medioevali del sito originario di Alet

Saltando sei secoli, Saint-Malo – in bretone Saint-Maloù – viene fondata vicino ad Alet nel XII secolo su un isolotto roccioso. Nel 1145 la sede episcopale viene trasferita da Alet a Saint-Malo.

Fin dal Medioevo la città è aperta al commercio marittimo, ha un forte senso della indipendenza, e, tra armatori e corsari, ha già saputo trovare le varie fonti di ricchezza. Nel 1534 il re francese Francesco I incarica Jacques Cartier, malouin di razza, di cercare tesori in Cina, ma Cartier prima di raggiungerla trova sulla sua strada il Canada e ne prende possesso in nome del re di Francia. Sempre nel XVI secolo Saint-Malo commercia con la Spagna e, sfruttando le coste di Terranova ricche di merluzzo, avvia una proficua attività di pesca commerciale.

I rapporti con l’Inghilterra non sono dei migliori. La città, tra la fine del Seicento e la metà del Settecento, subisce attacchi da parte degli Inglesi che vengono regolarmente respinti.

Alla fine del XVII secolo Saint-Malo è assai ricca. Corsari e armatori controllano il traffico marittimo nei Mari del Sud e quello delle Indie Orientali.

Nel XVIII secolo, 1763, c’è anche un principio di colonizzazione verso le isole Malvinas che prendono il nome dai coloni di Saint-Malo, malouins.

Ma in questi anni la prosperità della città subisce una battuta di arresto a seguito della firma del trattato di Utrecht del 1713, quando la Francia cede all’Inghilterra ogni pretesa sui territori della Compagnia della Baia di Hudson, la Terra di Rupert, Terranova e Accadia, stroncando così il fiorente commercio marittimo che Saint-Malo svolgeva in quelle zone.

Nel corso del XIX secolo darsene, porti e ferrovie della città vengono sistemati e ingranditi, ma la città non recupera il precedente “status” finanziario. La cultura e la letteratura si fanno strada grazie a Chateaubriand e Lamennais, mentre nasce un turismo culturale e balneare che ricerca la storia e i luoghi attraenti.

Purtroppo, nel 1944 Saint-Malo viene duramente bombardata. Alla Liberazione la città viene ricostruita seguendo stile e decori del passato e creando un porto moderno.

Nel 1967 Saint-Malo annette le vicine città di Saint-Servan-sur-Mer e Paramè e in seguito altre piccole frazioni che sono diventate quartieri periferici della città.

Da vera città marinara ha mantenuto un rapporto d’amore con il mare, un amore da trasmettere, diventando un centro velico, anzi la capitale della vela, con una reputazione internazionale.

Dal 1978 ospita una delle massime regate transatlantiche, la Route du Rhum, con cadenza quadriennale, che vede i protagonisti attraversare in solitario l’oceano Atlantico fino all’isola della Guadalupa nelle Antille e anche la regata Transat Quebec-Saint-Malo, anch’essa con un appuntamento quadriennale e poi regate varie di barche a vela.

Non mancano i Festival di Musica: Folklore du Monde, Festival Internazionale di Musica Rock e un Salone Letterario, Etonnants voyageurs

 Foto Z - May 23 - Salone letterario

 Intra-muros o centro storico

La città fortificata affacciata sul mare e sull’estuario ha una cintura di bastioni e torri (XIV/XVIII secolo) Foto 17 - May 23 -I giganteschi bastioni visti da fuori

che contiene il centro storico costruito su un’isola collegata alla costa.

La porta di Saint-Vincent è l’ingresso alla città

foto 18 - May 23 -Bastioni della porta di Saint Vincent

Foto 19 - May 23 - Porta di Saint Vincent, una delle porte che accede al quartiere storico

Città piccola, facile da esplorare e che non è mai banale, possiede fascino, angoli pittoreschi e suggestivi e parecchia storia e storie da conoscere. Il mese di maggio, anche se già con un buon numero di turisti, si è rivelato una buona scelta di viaggio.

Dall’alto dei due chilometri di bastioni da percorrere a piedi, un’ora e mezza con calma, si aprono paesaggi sulla baia, sul lato terra si ammirano le belle case di pietra grigia con tetti di ardesia e i molti vicoli pieni di colore, negozi e bistrot. E’ una buona idea tornare sui bastioni, accessibili da punti diversi del centro storico, in diverse ore del giorno per scoprire le maree, che sono un vero spettacolo in sé, mentre il panorama cambia completamente da un’ora all’altra.

Perdendosi tra i vicoli, da cercare Rue du Pelicot e Rue des Vieux Remparts dove ancora sopravvivono le case con pannelli di legno

Foto 20 - May 23 -Nel centro storico, Casa e giardino La Houssaye

Foto 21 - May 23 - Capella Saint-Aaron 1621

Dentro e fuori le mura, non può mancare un vero Castello

Foto 22 - May 23 - Castello di Saint-Malo

costruito dai Duchi di Bretagna, che ospita un Museo che narra la storia della città.

La Cattedrale di Saint-Vincent

Foto 23 - May 23 -Cattedrale di Saint-Vincent

Foto 23bis - May 23 -Interno Cattedrale di Saint-Vincent

è un bellissimo esempio di gotico, costruita in un lungo periodo che va dal XII al XVIII secolo, ospita le tombe di Jacques Cartier e del corsaro Duguay-Trouin.

E non può mancare nemmeno il Faro Mole Des Noires

Foto 24 - May 23 -Il Faro Mole des Noires

– la Bretagna ne ha molti, alcuni davvero bellissimi e particolari – che si può raggiungere a piedi con un sentiero in mezzo al mare sulla diga di Mole Des Noires

Foto 25 - May 23 - a piedi verso il faro

diventato percorso pedonale.

Per restare sul tema del mare c’è il grande Acquarium che ospita oltre 11.000 animali marini di circa 600 specie diverse, meduse e squali, coralli e granchi, e anche una vasca tattile per poter accarezzare un rombo o una razza.

 

I dintorni di Saint-Malo

Nelle immediate vicinanze, a Pointe de la Varde un promontorio naturale, si possono fare passeggiate nel verde e dedicarsi al birdwatching: gabbiani argentati, cormorani, gazze marine.

Il quartiere di Rotheneuf, una volta villaggio di pescatori, ha il gradevole fascino di una oasi tranquilla, dove godere una vacanza di mare e i piatti locali dei bistrot.

La particolarità  del luogo è rappresentata dalle rocce scolpite

Foto 26 - May 23 - Rotheneuf le figure scolpite

Foto 27 - may 23 - Le rocce scolpite di Rotheneuf

una singolare opera d’arte, che raccoglie circa 300 figure di vario genere, scolpite negli scogli di granito da Adolphe Julien Fouér, detto “Abbé Fouré” (1839 – 1910), un ex-sacerdote colpito da un grave handicap. Su queste rocce nel corso di oltre 25 anni, ha scolpito animali, mostri, diavoli e varie tipologie di persone come pirati, pescatori, marinai, guerrieri, oltre a scene religiose. Molti personaggi sono ispirati alla saga dei Rothéneuf, famiglia di pirati e contrabbandieri di Saint-Malo del XVI secolo.

Tornando alla gastronomia locale ispirata al mare, vicinissima a Saint-Malo, a 10 chilometri, c’è Cancale il cui principale prodotto e fonte di ricchezza è l’ostrica, quella piatta e salata è la punta di diamante della offerta locale. In altre parole, è il mare servito sul vassoio

Foto 28 - May 23 -Cancale, le migliori ostriche

Foto 29 - May 23 -Cancale, spiaggia e porticciolo

Ostriche che qui si mangiavano già al tempo dei Romani! Il paese è assai gradevole con il porto di La Houle e un fronte mare punteggiato dai piccoli baracchini degli allevatori che vendono le ostriche al minuto. E poi bar, bistrot e ristoranti dove attendere il tramonto bevendo un pastis e dividendosi un piatto di frutti di mare. Fuori paese il paesaggio di terra e di mare è interamente occupato da uffici e magazzini, allevamenti e parchi ostreari, e anche punti vendita situati in gradevoli giardini sul mare per una immediata degustazione.

Per i più avventurosi con la voglia di sperimentare c’è il Sentiero dei Doganieri, creato nel 1791 e voluto da Bonaparte. Veniva percorso da pattuglie di doganieri che dovevano impedire il contrabbando a seguito di un pedaggio assai oneroso sui prodotti importati.

Foto 30 - May 23 - Un tratto del sentiero dei doganieri

Tra falesie, fari e ostriche, il sentiero, di oltre 1300 chilometri (c’è chi dice 2000), parte dalla Abbazia di Mont-Saint-Michel in Normandia, passa da Saint-Malo e Cancale, capitale delle ostriche, oltrepassa il Faro di Cap Frehel, segue la costa bretone fino al porto di Saint-Nazare vicino Nantes (Loira Atlantica). Non è una passeggiata per tutti, ma è un meraviglioso paradiso naturalistico da scoprire anche per tratti brevi sempre in compagnia dell’oceano.

A cura di Daniela di Monaco

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