Non ho mai fatto la Torta Margherita!!! Chiedo venia…
Il classico dolce della domenica a casa mia si chiamava “Via col Vento”, simile alla Torta Margherita, una sorta di ciambella cotta nel fornetto Versilia nel piano cottura e non in forno.
La ricetta della Torta Margherita, per molte persone del mio amato Vighizzolo d’Este è quella di Lauro, per i più intimi “Zio Lauro”. Il peso degli ingredienti della ricetta vanno ad uova, devi solo moltiplicare in relazione a quanti ne vuoi fare ed alla grandezza della tua tortiera.
Le raccomandazioni di Lauro sono:
il succo del limone va messo direttamente nei rossi d’uovo prima dello zucchero;
la teglia deve essere in alluminio, leggerissima;
la Torta Margherita va cotta a 140° nella funzione ventilato per 45 minuti.
Poche indicazioni ma ben precise. Insomma un dolce semplice da fare ma che mi ha messo ansia ancora prima di iniziare.
Preparo il tutto da mia mamma, visto che la mia cucina è ancora sottosopra causa tinteggiatura… per poi cuocerla nel mio forno. Unica raccomandazione prima di iniziare i lavori: “Il forno non si deve toccare, il resto non mi importa, ma quello guai se non funziona!”. Credo di essere stata abbastanza chiara…
Per noi veneti la Torta Margherita è la “Torta Sofegona” a causa della sua particolare consistenza. Viene, di solito abbinata ad un vino bianco, che di norma è un buon Prosecco, dove viene intinta. Un po’ come i cantucci con il Vin Santo…
L’unico problema è che la torta Margherita quando viene intinta nel vino, si inzuppa molto ed il bicchiere si svuota facilmente e si richiede il bis… di vino però! Pertanto all’occhio!!!
Io l’ho abbinata ad una semplice salsa di fragole, sfumata al Torcolato di Maculan.
Con questa semplice ricetta, io ed Erica insieme ad un meraviglio gruppo di Food Blogger riprendiamo il progetto del Calendario del Cibo Italiano, con immensa gioia ed orgoglio.
Vi ringraziamo di cuore! Seguiteci quotidianamente!
Ingredienti
8 uova;
320 g di zucchero;
240 g di fecola di patate;
1 cucchiaio di succo di limone.
Procedimento:
Separate i tuorli dagli albumi e montateli a neve ben ferma. In una ciotola munita di frusta montate i rossi con lo zucchero ed il succo di limone fino ad avere una massa ben gonfia. Aggiungete la fecola di patate e successivamente i bianchi a neve, con movimenti dall’alto verso il basso.
Mettete il composto nel fornetto Versilia, senza il coperchio e mettete in forno preriscaldato a 140° per 45-50 minuti.
Salsa alle fragole:
250 g di fragole;
1 cucchiaio di zucchero semolato;
1 bicchierino di Torcolato di Maculan.
Procedimento:
Mondate le fragole e tagliatele a piccoli pezzettini. Riponete le fragole in una casseruola con lo zucchero e cuocete a fuoco medio. A bollore aggiungete il Torcolato e fate sfumare. Continuate la cottura per altri 5 minuti a fuoco basso e spegnete. Quando si sarà raffreddato il tutto, passate con il frullatore ad immersione. Se volete potete passare la salsa al colino per renderla più setosa.
Torta sofegona non l’avevo mai sentito! Io da astemia, chiedo venia… la “poccio” nel latte Meravigliosa, altissima soffice la tua Margherita!! Ne hai avanzata un pochina per Erica? Un abbraccio
Complimenti vivissimi, ti segno tra i blog da seguire, parli chiaro, ricette vere e nel rispetto della tradizione, bellissima realizzazione, 10 e lode!!!
Apprezzo molto che due venete su due ricordino che la versione delle nostre zone è “a uova”, cioè come dici tu parametrando lo zucchero al numero o al peso delle stesse.
E poi amo che anche tu la ricordi come “la torta sofegona”!!
Un abbraccio amica
Lidia
questa ricetta mi ispira , i consigli di Lauro li terrò presenti, il Versilia celo… diciamo che sono a cavallo!!! Dimenticavo, mi piace il prosecco! 😉
Non sono veneta , ma quel modo di inzuppare la fetta di torta nel vino mi ha fatto ricordare mio nonno che lo faceva spesso. Questo è il bello delle torte della tradizione, che riportano alla luce particolari di vita familiare spesso persi! Grazie
Buona e bella. Non avrei mai pensato di intingerla nel vino, ma nelle fragole… Deve essere proprio goduriosa.
Buona la torta e poi…. vogliamo parlare del Torcolato di Braganze? Grande scelta 😀